Signore e signori,
anche se la nostra cancelliera Angela Merkel è nata in una parrocchia evangelica, il divino divieto di uccidere non vale ovviamente per lei. Altrimenti la richiesta di spiegazioni di Christian Discher sul dove si trovino i pazienti di Ueckermünde non sarebbe dovuta essere stata respinta. Inoltre, non si dovrebbe onorare un ignorante come Emil Kraepelin con una targa commemorativa come è successo a Neustrelitz.
Cordiali saluti
Dorothea Buck
Amburgo, gennaio 2019
Attraverso il supporto della 102-enne Dorothea Buck1, sopravvissuta alla psichiatria nazista e alla sterilizzazione obbligatoria, dal 2008 portatrice del (Großes Verdienstkreuz des Verdienstordens der Bundesrepublik Deutschland (Croce al merito della Repubblica Federale tedesca) e Presidentessa Onoraria del Bundesverband Psychiatrie-Erfahrener e.V., ho trovato la forza di rivolgermi a Voi attraverso questa richiesta come ultima mossa dopo anni di sforzi finora inconcludenti. Vedo qui l’ultima possibilità di chiarire il torto fatto a me e ai miei compagni nei centri psichiatrici di Neubrandenburg e Ueckermünde, nonché nelle loro Istituzioni per persone con disabilità nella provincia del Meclemburgo-Pomerania Anteriore. Le loro voci sono ammutolite e la loro ubicazione è finora sconosciuta.
La mia richiesta riguarda le informazioni sul luogo in cui si trovano le persone del reportage televisivo Die Hölle von Ueckermünde (“L’inferno di Ueckermünde”) di Ernst Klee del 1993 e quelle dei centri psichiatrici di Neubrandenburg e Ueckermünde, almeno nel periodo della mia permanenza nel 1997. Le violazioni dei diritti umani commesse continuano oggi per mano dei dipendenti ancora attivi nelle Istituzioni. La questione non è ancora chiara, se queste persone siano morte immediatamente in seguito ai maltrattamenti e trattamenti in quei luoghi o successivamente per le conseguenze.
A causa dei maltrattamenti da me subiti nella clinica di psichiatria e psicoterapia a Neubrandenburg sotto la direzione dell’allora primario Dott. Rainer Gold, nonché nella clinica di psichiatria e psicoterapia a Ueckermünde sotto la direzione dello psichiatra Wolfgang Kliewe, non ero allora nella posizione di intraprendere azioni legali perché io stesso in quel periodo ero ancora minorenne e la gravità delle ferite psichiche e fisiche vissute mi avevano reso incapace di intraprendere tali misure. Inoltre, durante e soprattutto dopo la mia dimissione, venni classificato come meno intelligente, cosa che documenta la mia incapacità di intraprendere azioni legali. I miei genitori erano impotenti contro un sistema potente ed io ero perso nell’inferno di Ueckermünde.
Già il giorno del mio ricovero nel 1997 (allora ero – come detto – ancora minorenne) nel reparto psichiatrico di Neubrandenburg, avvenuto in seguito alla rivelazione della mia omosessualità, lo staff medico mi imprigionò, mi legò e mi iniettò psicofarmaci sedativi senza aver prima consultato i miei genitori. Farmaci che portarono ad una completa perdita di numerose funzioni corporee e che successivamente mi fecero perdere la capacità di parlare per un anno e mezzo nel centro psichiatrico di Ueckermünde. Non potevo far valere i miei diritti nel processo di ricovero poiché né l’avvocato Kuplin di Ueckermünde parlò personalmente con me quando io potevo ancora parlare, né il giudice a Ueckermünde voleva ascoltarmi. Quest’ultima si imbatté in un paziente minorenne a tratti incapace di parlare, che era stato tra l’altro collocato insieme a malati psichici criminali nell’edificio in mattoni rosso numero 12.
Il centro psichiatrico di Ueckermünde era divenuto famoso già nel 1993 grazie al reportage di Ernst Klee Die Hölle von Ueckermünde – Psychiatrie im Osten, nel quale venivano mostrati gravi abusi. In seguito a tale reportage era stato dichiarato da parte delle autorità competenti e anche nello studio pubblicato dall’incaricata all’indagine, l’ex psichiatra Sonja Süß, che le circostanze mostrate non potevano essere imputate a coloro che lavoravano nell’Istituzione2 e riferirsi solo alla sezione dei malati mentali3. L’ingiustizia poté pertanto, in base alle rassicurazioni diffuse, proseguire nei reparti, che non erano aperti al pubblico4.
Io sono un testimone di queste vicende, che sono proseguite indisturbate in un’altra veste fino al 1997 nella casa numero 12 del centro psichiatrico di Ueckermünde e che ho sottolineato nel mio diario-racconto Die Stimmen der Übriggebliebenen (“Le voci dei rimasti”)5 e comprovato da testimonianze e documentazione allegate. Durante il mio soggiorno al centro psichiatrico di Ueckermünde ho incontrato numerose persone che erano fisicamente, mentalmente e psicologicamente disturbate ed incapaci – sia durante il loro soggiorno che dopo le loro dimissioni – di difendersi contro il dolore loro inflitto, non solo a causa dei maltrattamenti vissuti ma anche di un sistema di protezione sociale paternalistico e antiquato, ancora esistente nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore e supportato da leader politici.
Solo per il fatto di essere ritornato alla vita e di aver imparato a gestire le conseguenze della violenza perpetrata contro di me, posso oggi raccontare delle situazioni sulla condotta del personale medico ed infermieristico di allora, tutto descritto nel mio racconto-diario. Le persone del reportage di Ernst Klee e quelle che ho incontrato durante il mio soggiorno ed in seguito alla mia dimissione non sono in grado di far valere i loro interessi . Per questo motivo presento anche a nome loro la richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta internazionale o di simili misure volte alla sensibilizzazione per la violazione dei diritti umani commessa a Neubrandenburg e a Ueckermünde. Il ministro della Salute Harry Glawe ed il presidente della Commissione per le petizioni Manfred Dachner mi proposero, dopo essersi consultati con Matthias Crone6, difensore civico delle persone con disabilità7 , di rivolgermi ad organi competenti quali ad esempio il sindaco o l’Ufficio nazionale di prevenzione della tortura, senza avere nemmeno accennato nelle loro lettere di risposta alle mie domande8 sul destino delle persone mostrate e dei pazienti dell’inferno di Ueckermünde. Ho inoltre cercato di fare ciò anche oltre i confini del Meclemburgo-Pomerania Anteriore dal 2015, ma invano. Non ha ad esempio mai risposto alle domande l’ex sindaco della città di Ueckermünde, Gerd Walther, da me aggiornato sulla situazione e che potrebbe ormai rilasciare informazioni sulle attuali condizioni del centro psichiatrico di Ueckermünde, essendoci lui stesso stato nell’estate del 20189.
I delegati per le persone con disabilità e gli organi competenti in Germania per la cattiva condotta medica e per l’inclusione, come ad esempio l’ordine dei medici, le associazioni per le vittime, diversi rappresentanti del governo locale del Meclemburgo-Pomerania Anteriore e anche altri ministeri della stessa provincia, non hanno mai risposto né alla mia petizione né alle mie dichiarazioni. Le Istituzioni locali responsabili a Neubrandenburg e a Ueckermünde non hanno reagito né allora né oggi ad alcuna lettera a causa di coinvolgimenti personali. Noi interessati non potevamo e non possiamo rivolgerci a nessun organo che si voglia assumere la responsabilità di rispondere, come indicato dal rifiuto della richiesta al Consiglio della provincia di Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che avrebbe avuto il diritto di nominare una Commissione di inchiesta. Se il ministro della Salute Harry Glawe dichiara con una lettera del 5 luglio 2017 che tutti i fatti da me elencati nella petizione siano punibili, che la psichiatria in Germania e specialmente in Meclemburgo-Pomerania Anteriore non sia in alcun modo contraddistinta da abuso di potere, trattamenti inumani o trattamenti psichiatrici coercitivi, e se il presidente della Commissione per le petizioni Manfred Dachner10 nella lettera del 28 giugno 2018 arriva alla conclusione che non esistano prove per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta come da me richiesto, pretendo sulla base della documentazione e delle prove presentate la convocazione di una Commissione d’inchiesta internazionale o di misure analoghe per rispondere della violazione dei diritti umani nei suddetti centri psichiatrici di Neubrandenburg e di Ueckermünde.
L’attività ventennale degli infermieri nei centri psichiatrici doveva essere esaminata in profondità nella clinica universitaria Ernst-Moritz-Arndt di Greifswald (dove ha lavorato l’odierno ministro dell’Economia, del Lavoro e della Salute, Harry Glawe), col fine di rivelare interdipendenze nel lavoro di sensibilizzazione11. In particolare, dovrebbe essere individuato con quali medici, indicati nell’allegato 3b, ha collaborato Harry Glawe.
Si è mai occupato il difensore civico della Provincia del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Matthias Crone, della mia petizione contro il trattamento forzato e la tortura?
Dopo ciò che noi vittime, come Lothar Tiedtke, io stesso e i miei compagni, abbiamo subito nei nostri sforzi informativi alle autorità competenti in Meclemburgo-Pomerania Anteriore e successivamente in tutta la Germania, le domande che allora si pongono sono: perché è stato impedito di informare sul torto commesso a noi ed alle persone mostrate nel reportage de “L’inferno di Ueckermünde”? E perché inoltre il personale medico può e/o poteva continuare imperterrito la propria carriera professionale?
Quante delle persone mostrate nel reportage sono sopravvissute fino ad oggi?
Quali ferite corporee concrete, che non sono state mostrate nel reportage, hanno dovuto subire gli interessati e quali conseguenze hanno avuto queste nelle loro vite?
Quante delle persone mostrate nel reportage sono morte a causa dei crescenti maltrattamenti identificabili nelle immagini e nel video, senza che nessuna indagine sia stata avviata dallo Stato?
Quanti medici coinvolti nei crimini nell’inferno di Ueckermünde hanno continuato le loro carriere in modo costante dopo l’uscita del reportage senza essere stati processati per le loro azioni?
In quali posti ha successivamente continuato la sua attività il personale medico mostrato nel video? Ci sono state o ci sono in queste cliniche delle anomalie nell’approccio con i pazienti?
Quali reali sforzi informativi sono stati davvero compiuti dall’allora responsabile medico dell’Università di Greifswald e del centro psichiatrico di Ueckermünde, dott. Rainer Gollert, che dopo la riunificazione delle due Germanie si unì con Harry Glawe in politica e nel 1993 fu attivo come ministro del lavoro, della salute e degli affari sociali?
Sebbene il reportage “ Die Hölle von Ueckermünde – Psychiatrie im Osten” venga ancora oggi mostrato in tutta la Germania nella formazione infermieristica come esempio allarmante e sia visibile e commentabile da tutti su Youtube, chiedo in virtù del significato storico di questo film quali siano i nomi delle persone trattate al momento del reportage nel centro psichiatrico di Ueckermünde12, per poter finanziare attraverso organi ufficiali una lapide e una targa commemorative per queste persone.
Perché il dott. Klaus Gollert, dopo la scoperta del mio diario-racconto “Die Stimmen der Übriggebliebenen”13 e del mio impegno informativo nel marzo del 2015, dopo solo otto mesi, il 17 novembre 2015, alla cerimonia “25 anni di Meclemburgo-Pomerania Anteriore” davanti a tutti i leader politici non si è distanziato dalle condizioni nell’inferno di Ueckermünde, ma solo dalla rendicontazione pubblica a riguardo?14
Qual è il passato politico della Commissione d’inchiesta istituita per la spiegazione dell’inferno di Ueckermünde e quali rapporti personali aveva questa con i leader politici, ad esempio Harry Glawe e il dott. Klaus Gollert15?
Come può essere che M., ex infermiera a Ueckermünde, che potrebbe dare informazioni dettagliate sugli abusi a Ueckermünde, oggi opera come assistente sociale in qualità di consulente nel Servizio Socio-psichiatrico di Neubrandenburg?
Il suicidio della protagonista Simone, più volte paziente a Ueckermünde, è stato effettivamente un suicidio o gli inquirenti non hanno voluto prestare attenzione poiché Simone Stark veniva considerata “malata mentale” da tutte le autorità competenti a Neubrandenburg ed a Ueckermünde? C’è mai stata un’autopsia che confermasse che Simone si fosse messa il sacchetto in testa da sola e che ciò non fosse stato fatto da terze persone che forse avevano accesso al suo appartamento, dopo che a causa dell’ansia si era somministrata un farmaco per calmarsi?
Quali funzioni politiche hanno esercitato il suddetto personale infermieristico, gli assistenti sociali e i medici coinvolti nella Repubblica Democratica Tedesca e quali conseguenze risultano fino ad oggi per le Istituzioni psichiatriche responsabili?
Se la mia compagna Brigit nell’estratto dell’intervista allegato racconta che al momento della pubblicazione del reportage “l’inferno di Ueckermünde” questo film fu mostrato negli altri reparti psichiatrici, sorge la domanda sul chi fosse a conoscenza della violazione dei diritti umani e perché non fosse stato fatto nulla per contrastarla.
Quando nel 1997 ero un impotente ed inerme ragazzo di 17 anni senza capacità di linguaggio, mi fu infilata nella schiena, senza il mio consenso né quello dei miei genitori, una cannula spinale dall’assistente medico André Gille (che fino a poco tempo fa è stato operativo come primario di neurologia e psichiatria a Pasewalk). Mi chiedo quante punture lombari sono state effettuate a persone con disturbi mentali tra il 1990 e il 2000, tra le quali figuravo ufficialmente da un punto di vista medico anche io dal momento del mio arrivo a Ueckermünde.
Com’erano organizzate le procedure di cooperazione tra i suddetti medici e le Istituzioni a Neubrandenburg e a Ueckermünde?
I miei sforzi di sensibilizzazione dovrebbero ancora essere ostacolati perché l’attuale primario nella clinica di Ueckermünde, Thomas Severin, è un buon vecchio conoscente ed ex-dipendente dei dott. Karin e Rainer Gold, il quale ha lavorato per anni nella clinica di psichiatria e psicoterapia a Neubrandenburg?
Quali responsabili nell’ordine dei medici di Berlino e del Meclemburgo-Pomerania Anteriore erano a conoscenza che il dott. Rainer Gold e la moglie, la psichiatra Karin Gold, fossero autorizzati ad essere ammessi all’ordine dei medici, dopo l’uscita del reportage sui test farmacologici nel Der Spiegel (rivista settimanale tedesca) nel 199116, i cui effetti probabilmente mortali per le vittime non sono stati fino ad oggi chiariti17?
Quante persone sono morte sotto trattamento nella clinica Wilhelm-Griesinger di Marzahn con il contributo del responsabile dello studio, il dott. Rainer Gold?
Quale funzione esercitava la psichiatra e moglie del dott. Gold al fianco del marito durante questi test farmacologi?
Perché non abbiamo ricevuto supporto e risposte quando abbiamo segnalato il trattamento disumano verso noi vulnerabili al Servizio Socio-psichiatrico a Neubrandenburg, come ad esempio da parte di Angelika Beier, che ci tiranneggiava con la complicità dei medici?
Quando il ministro della salute Harry Glawe in una lettera del 5 luglio 2017 afferma che per quanto riguarda l’occupazione delle posizioni dirigenziali mediche è responsabile l’ente ospedaliero, la domanda che sorge è quale fosse all’epoca la relazione tra il direttivo della clinica a Neubrandenburg e il dott. Rainer Gold e sua moglie.
Quante persone disadattate hanno portato fino ad oggi queste Istituzioni dietro porte chiuse con il supporto dei suddetti medici?
Quanti decessi ci sono stati sotto trattamento psichiatrico dal 1990 ad oggi nei centri psichiatrici di Neubrandenburg e di Ueckermünde?
E’ necessario un riesame del contributo e della conoscenza di tutti i medici ed infermieri elencati nell’allegato annesso, persone che sono in relazione coi centri psichiatrici di Neubrandenburg e di Ueckermünde, per chiarire tutti i singoli casi.
La pubblicazione dell’intero bilancio statistico sui trattamenti psichiatrici forzati, sugli omicidi e sui decessi in queste Istituzioni dal 1990 al 2019 deve essere esaustiva. Le attività di sensibilizzazione legate a queste cliniche devono essere rese pubbliche con una relazione finale completa.
Come può essere che l’etica professionale medica permetta tali crimini, che posso documentare con 1000 pagine di allegati, senza che ciò comporti per le persone interessate il ritiro dalla loro occupazione?
Se annualmente commemoriamo le vittime degli omicidi dell’Aktion T4 (programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva tra il 1939 ed il 1945 in Germania la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali, cioè delle cosiddette “vite indegne di essere vissute”)e constatiamo che bisogna fare tutto il necessario affinché i crimini contro l’umanità non si ripetano, io ritengo che sia il minimo sottoporre a chiarimento gli eventi che si sono verificati negli anni Novanta ed il contributo del personale medico fino ad oggi nei centri psichiatrici di Neubrandenburg e di Ueckermünde.
Dott. Christian Discher
Note:
1 http://www.bpe-online.de/english/dorotheabuck.htm e http://ki-art-multimedia.de/dresden/doro-english.htm
2 Sonja Süß, 1999: Politisch mißbraucht? Psychiatrie und Staatssicherheit in der DDR (“Politicamente abusato? Psichiatria e sicurezza di Stato nella Repubblica Democratica Tedesca”), casa editrice Ch. Links, Berlino, 2 edizione, pagg. 69-80.
3 vedi nota sopra, pag. 78
4 “La da lui non menzionata assistenza [Klee: nota dell’autore Discher] di malati psichici era tuttavia relativamente buona”, spiega Süß nel 1998 senza specificare concretamente. Prima del cambiamento ci dovrebbe essere stato persino un reparto aperto nel centro psichiatrico a Ueckermünde, dove prevaleva un approccio costruttivo coi pazienti. Ho ricevuto al riguardo lettere e messaggi di diverse persone che, secondo le loro stesse dichiarazioni, erano state sul posto per la disintossicazione da alcool o per il trattamento di un episodio depressivo. L’agire e il comportamento della psichiatra Dabruns, che era responsabile a Ueckermünde del centro psichiatrico aperto e chiuso, vengono descritti dalla protagonista Brigit Zimmermann come molto brutali, mentre nei racconti scritti e nelle dichiarazioni fatte a me da Inge Stier la psichiatra Dabruns viene presentata come particolarmente premurosa.
5 Discher, Christian 2015: Die Stimmen der Übriggebliebenen: https://www.amazon.de/Die-Stimmen-Übriggebliebenen-Christian-Discher/dp/3981425723/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=
6 “Secondo l’articolo 36 della Costituzione dello Stato e la legge sulla petizione e sul difensore civico M-V, il difensore civico ha il compito di tutelare i diritti dei cittadini nei confronti del Governo della provincia e delle autorità dell’amministrazione pubblica del paese, di deliberare e di assistere nelle questioni sociali così come soprattutto di esercitare gli interessi delle persone con disabilità. Si occupa delle richieste dei cittadini (petizioni) e dovrebbe adoperarsi per una soluzione rapida e consensuale.” Disponibile online: https://www.buergerbeauftragter-mv.de/der-buergerbeauftragte/
7 Bürgerbeauftragter Matthias Crone ist Anwalt der Menschen, comunicato stampa del 15 maggio 2018: https://www.linksfraktionmv.de/nc/presse/pressemeldungen/detail/news/buergerbeauftragter-matthias-crone-ist-anwalt-der-menschen/
8 versione tedesca della petizione “Contro la tortura ed il trattamento forzato nei centri psichiatrici tedeschi” con 7170 firme (Gegen Folter und Zwangsbehandlung in deutschen Psychiatrien): https://www.change.org/p/landesregierung-gegen-folter-und-zwangsbehandlungen-in-deutschen-psychiatrien
9 Schönebeck, Carsten: sindaco dimesso dal centro psichiatrico il 26 agosto 2018: https://www.nordkurier.de/ueckermuende/buergermeister-aus-der-psychiatrie-entlassen-2632967808.html
“Il sindaco sospeso di Ueckermünde, Gerd Walther, ha trascorso tre notti in una clinica psichiatrica. Ora è stato dimesso. Ha sollevato gravi accuse contro le forze di polizia: Gerd Walther, sindaco sospeso di Ueckermünde, è stato dimesso domenica dal reparto psichiatrico della clinica locale. In una lettera al Nordkurier – giornale pubblicato a Neubrandenburg – Walther ha sollevato gravi accuse contro le forze di polizia relative il suo arresto ed il ricovero forzato nella scorsa settimana. I vicini avevano chiamato il numero di emergenza giovedì mattina, in particolare poiché Walther avrebbe urlato per ore nella sua proprietà nel Comune di Vogelsang-Warsin. Il medico di turno decretò il ricovero forzato sul posto. Walther si oppose e fu infine sopraffatto dalla polizia.”
10 CV: Nel periodo della DDR Manfred Dachner era il capo della VPKA Anklam, dopo la riunificazione delle due Germanie fu capo del dipartimento di polizia a Neubrandenburg; Presidente della commissione per le petizioni della provincia del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, commissione per le petizioni per la politica interna ed europea.
Fonte: https://www.spd-fraktion-mv.de/abgeordnete/a-z/manfred-dachner
Inoltre, Manfred Dachner è menzionato come cittadino onorario della città di Neubrandenburg: https://de.wikipedia.org/wiki/Liste_von_Persönlichkeiten_der_Stadt_Neubrandenburg
11 CV: Harry Glawe (infermiere dal 1970 al 1990); dal 1978, capoinfermiere presso la clinica di neurologia e psichiatria Ernst-Moritz-Arndt dell’Università di Greifswald.
Fonte: https://www.landtag-mv.de/landtag/abgeordnete/glawe-harry.html
12 https://www.youtube.com/watch?v=7XOCdgZyQPg&t=480s
13 Alla fiera del libro di Lipsia nel marzo 2015 venne da me un infermiere venuto appositamente da Ueckermünde e mi spiegò che il personale aveva letto il mio diario-racconto, che era rimasto scosso e che nessuno aveva sentito parlare degli eventi descritti poiché loro allora stavano lavorando in altri reparti. L’infermiere era molto teso e non mi ha più contattato.
14 “La cosa più negativa che ho vissuto nel mio governo e al Parlamento è stato il documentario della ZDF de ‘L’inferno di Ueckermünde’ nel 1992. Forse ci sono alcuni che già lo sanno – era deprimente che in questo posto, dove noi avevamo già fatto così tanto, qualche troupe televisiva era lì nel manicomio e ha ripreso e mostrato cose davvero brutte. Ma è stato, come ho detto, un momento in cui stavamo recuperando e non siamo riusciti a ottenere tutto in una volta.”
https://www.landtag-mv.de/fileadmin/media/Dokumente/Druckerzeugnisse/Festveranstaltung_25Jahre_Landtag.pdf
us15 CV: dott. Kla Gollert: https://de.wikipedia.org/wiki/Klaus_Gollert
16 http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-13487494.html (la traduzione inglese di una parte dell’articolo è disponibile anche qui in “German politicians block investigating and explaining The Hell in Ueckermünde”(“I politici tedeschi bloccano le indagini e spiegano l’inferno di Ueckermünde”): https://kopie1.inklusionspolitik.nahiro.net/en/german-politicians-block-investigating-and-explaining-the-hell-in-ueckermuende/ ).
17: Nel 2016 Volker Hess, Laura Hottenrott e Peter Steinkamp hanno pubblicato lo studio “Testen im Osten: DDR-Arzneimitelstudien im Auftrag der westlichen Pharmaindustrie” (“Test ad Est: prove farmacologiche nella Repubblica Democratica Tedesca per conto dell’industria farmaceutica dell’Ovest”). In esso non è stato esplicitamente chiarito il numero delle vittime (verifica: relazione Vienna) .